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martedì 14 giugno 2022
Giornata mondiale del rifugiato del 20 giugno

Il programma a Fermo e nel Fermano

I 6 progetti SAI (Servizio Accoglienza Integrazione) della provincia di Fermo e i 2 dell'Ascolano, gestiti dalla cooperativa NuovaRicercaAgenziaRes e coordinati da Alessandro Fulimeni, insieme per celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato.
 
“Si tratta di una Giornata voluta anni fa da Nazioni Unite per porre i riflettori su una fascia di persone particolarmente vulnerabili - ha commentato lo stesso Fulimeni in occasione della presentazione del programma -. Negli ultimi anni il numero dei rifugiati è raddoppiato, con una pressione migratoria che ha investito anche il nostro Paese. Il nostro è un sistema consolidato che compie 20 anni e che cerca di dare risposte anche sulla base delle nuove necessità, vedi Afghanistan e Ucraina. Per questo siamo in grado di proporre una serie di iniziative che danno il senso della nostra modalità di lavoro, molto ramificato e che progressivamente ha concepito l'accoglienza come necessità di spostare l'intervento non più solo sulla singola persona ma di curare particolarmente il territorio”.
 
Il cartellone per la Giornata mondiale del Rifugiato prevede proposte su questioni di grandissima rilevanza nazionale e internazionale, a partire dalle due rotte principali, quella libica da un lato e quella balcanica dall'altro, con incontri con esperti del settore. “Accanto a questo c'è' una pluralità di interventi che vanno a coinvolgere direttamente cittadini ed associazioni del posto, con partite di cricket, corsi teatro e altro ancora. Abbiamo deciso di fare un grosso lavoro in termini di sensibilizzazione riguardo a queste tematiche, attraverso iniziative organizzate in maniera integrata. Inoltre, in questi anni abbiamo implementato interventi su lavoro e formazione professionale con tutte una serie di realtà locali. Si tratta, quindi, di percorsi non assistenzialistici, ma mirati a rendere autonome le persone”.
 
“Qui c'è un servizio SAI che funziona - ha commentato il sindaco Paolo Calcinaro -. Con la NuovaRicercaAgenziaRes nell'agosto del 2015 abbiamo introdotto il modello Sprar e questo ci ha dato ragione non solo per l'ottimo rapporto che abbiamo instaurato con la cooperativa aggiudicataria del servizio, ma perché si è evoluti verso un modello di accoglienza diffusa, che sta generando interesse in diversi Comuni con i quali mi confronto all'interno dell'Anci. Questo sistema fa capire che anche una piccola città come Fermo è parte del mondo”.
 
Un elemento importante e non scontato, ha evidenziato Calcinaro, che ha voluto anche ricordare l'impegno sia nei confronti di cittadini afghani che ucraini, sia il ruolo di raccordo da parte della funzionaria comunale Ida Imperato. “Abbiamo altri progetti di implementazione dell'accoglienza, anche lavorando sulla qualità. Perché questa non è una cosa statica, ma va sempre migliorata. E anche nel rapporto tra città e rifugiati si è visto questo ottimo lavoro”.
 
“Mi associo ai complimenti del sindaco - ha aggiunto l'assessore Mirco Giampieri - perché qui è stata creata una vera seconda accoglienza, dove c'è' vera integrazione. I referenti del progetto si confrontano sempre con gli uffici del Comune per migliorare i servizi dedicati a queste persone. Come Amministrazione abbiamo messo in campo diverse azioni, dal progetto di Lido Tre Archi ai tirocini per l'inserimento nel mondo del lavoro, passando per il protocollo d'intesa con il CPIA per una sede in più proprio a Lido Tre Archi”.
 
Jolanda Dezi, responsabile del progetto SAI Era Domani di Fermo, ha spiegato come nell'allestire la loro parte di cartellone si siano rivolti in primis alla Casa di Mattoni ed all'associazione Terre, con cui collaborano per attività laboratoriali condotte da Luigi Coccia. “Insieme ai ragazzi dell'Azione Cattolica Giovani di Santa Caterina i nostri ospiti vivranno un pomeriggio di giochi da tavolo sabato 25 all'interno dell'orto del quartiere fermano, con una cena organizzata dalla gastronomia Khadija, dove una donna afghana ha iniziato da qualche giorno il tirocinio: un modo, quindi, per dare visibilità ad un'esperienza unica. Altra collaborazione in essere da anni è con la Fattoria Sociale Montepacini, con il lavoro preziosissimo di Sibilla di creazione e conduzione di laboratori rivolti ai bambini che frequentano il centro estivo, coinvolgendo e dando valore alle competenze delle ragazze afghane, etiopi e sudanesi accolte in Era Domani e Nuovi Inizi nella costruzione di aquiloni”.
 
Un'altra caratteristica di Era Domani è l'attivazione del volontariato. “Sotto questo aspetto Patricia, una donna californiana in pensione ed ex direttrice di un teatro artistico, ha deciso volontariamente di proporci un corso di teatro in un locale messo a disposizione da Famiglia Nuova. Un percorso assolutamente innovativo, diviso in 4 appuntamenti a partire dal 20 giugno, al quale potrà anche partecipare la cittadinanza”.
 
Il 24 giugno alla ore 18 da ArtAsylum a Fermo ci saranno la presentazione del libro 'Il gioco dell'oca' di Matthias Canapini, un reporter con esperienza nei Balcani, e la mostra 'Echi' del fotografo Ennio Brilli.
 
A fare da raccordo tra le varie iniziative dei progetti territoriali ha pensato Sibilla Frontoni la quale, oltre a sottolineare come la vera sfida del laboratorio teatrale sia quella di comunicare attraverso il corpo, ha illustrato i percorsi laboratoriali che si stanno portando avanti, a partire dalla creazione di aquiloni e dalla preparazione al gioco del cricket. “Noi cerchiamo di metterci a disposizione per far emergere le competenze, ma non c'è una strada che già sappiamo, facciamo esperimenti. Per quanto riguarda la media Valtenna, siamo partiti il 5 giugno da Servigliano con un lavoro di comunità, vale a dire un percorso laboratoriale durato un anno intero con scuole Medie e Casa della Memoria. Ci interessava far incontrare queste realtà lavorando sul concetto di fuga, un qualcosa che ci appartiene interiormente come sentimento: Servigliano è stato già territorio di accoglienza, così abbiamo cercato di intrecciare tutti questi fili in un video”.
 
“È stato naturale coordinarci tra questi progetti - ha aggiunto Letizia Bellabarba - come è quotidiano il confronto per organizzare le attività con i beneficiari. Riguardo al programma, continueremo il 16 giugno con un torneo di calcetto a Falerone dove abbiamo coinvolto anche la Casa di Mattoni. Chiuderà questo tris di eventi Magliano di Tenna, martedì 21 giugno, con la presentazione del libro di Michela Mercuri 'Naufragio Mediterraneo', seguito da un'apericena e dalle proiezione del film 'Open Arms -La legge del mare', un approfondimento su quella che è una delle rotte più difficili e che ogni anno ci consegna tante morti”.
 
Il progetto SAI Nuovi Inizi di Porto Sant'Elpidio, avendo all'interno una numerosa presenza di uomini provenienti da Pakistan e Bangladesh, ha pensato di approfondire sia il tema della Rotta balcanica sia quello del cricket, coinvolgendo anche i ragazzi scout per qualche prova del gioco, come ha precisato Cristina Valentini. “Il Gruppo Nativa, con i suoi volontari sempre partecipi agli eventi SAI, hanno anche coinvolto donne ucraine, delle quali una intervallerà le varie iniziative di sabato 18 giugno al Parco San Filippo con dei passaggi musicali”.
 
Altro evento da segnalare è “Vie di fuga. Festival dell'umanità in pericolo”, il 17 giugno ad Altidona in collaborazione con il progetto SAI di Montedinove. La particolarità è che verrà aperto dalle ore 20 ad alcune testimonianze di persone che hanno accolto e di persone che sono state accolte. A seguire un approfondimento sulla Rotta libica, che verrà affrontato dall'attivista Sarita Fratini, e la proiezione di un video di Daniele Vicari e Guido Massimo Calanca sulla storia di un ragazzo africano con il sogno di raggiungere l'Europa.
 
“Complessivamente sono circa 200 le persone inserite nei nostri 8 progetti - ha affermato Fulimeni - che aumenteranno un po con l'emergenza Ucraina e l'arrivo di 16 persone a Fermo e 7 a Grottammare. Da evidenziare come mentre prima raccoglievamo solo persone adulti, adesso ci sono prioritariamente nuclei familiari”.
 
“Da anni come Era Domani - ha concluso Dezi - portiamo avanti un progetto di accoglienza in famiglia che ci ha dato modo di relazionarci con i cittadini, anche nella veste di nuclei familiari. Inoltre, accogliere una famiglia afghana da marzo ci ha permesso di stringere forti alleanze con l'istituto scolastico, di attivare donne che si sono rese disponibili per un sostegno linguistico ed avere la presenza di famiglie attive nel territorio. Secondo i recenti dati del Servizio Centrale, oggi la maggior parte di coloro che arriva in Italia resta in Italia, che si sta trasformando da Paese di transito a Paese nel quale i rifugiati vogliono vivere”.
 
Nell'evidenziare come, pur non avendo attività specifiche in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, dal 2011 nel territorio fermano sia presente anche il progetto Human Rights di Porto San Giorgio dedicato al disagio psichico e con attualmente 5 beneficiari, i referenti dei progetti SAI hanno focalizzato l'attenzione sul ruolo di una città come Fermo che, in un futuro prossimo potrebbe interessarsi di fasce vulnerabili come i minori stranieri non accompagnati e le persone con disagio psichico. “Ogni nostro progetto - ha chiosato Fulimeni - ha all'interno un'unità che fornisce sostegno psicologico e psicoterapico. Il numero dei posti nella rete nazionale è sotto dimensionato rispetto al bisogno che c'è: pensiamo che il 100% delle donne ha subito violenza sessuale e altre forme di violenza e già solo questo dato basterebbe. Una delle prospettive, quindi, è che all'interno del sistema vengano implementato interventi più specifici per i bisogni di queste persone”.
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