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domenica 11 giugno 2023
Grande partecipazione all'inaugurazione del monumento intitolato al vice brigadiere dei carabinieri Salvo D'Acquisto

Davanti al nuovo Polo Scolastico nella via omonima

Un momento sentito e molto partecipato. Da oggi davanti al Polo Scolastico "Betti- Fracassetti" di Fermo si erge un monumento bronzeo, realizzato dall'artista Nazzareno Rocchetti di Cingoli, intitolato alla memoria del Vicebrigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto, Medaglia d'Oro al Valor Militare, che il 23 settembre del 1943, a soli 23 anni, scelse di offrire la propria vita per salvare quella di altre ventidue persone, ostaggio delle orde naziste e di cui quest’anno ricorre l’80° anniversario della morte.
 
Cerimonia organizzata dall’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC) – Sezione di Fermo, presieduta dal Luogotenente Benedetto Capponi che nel corso della cerimonia ha ringraziato tutta l'Arma e l'Amministrazione Comunale di Fermo, il Sindaco ed il vice Sindaco per la vicinanza ed il supporto a questo evento e dal Comune di Fermo stesso.
 
Un evento iniziato ieri, sabato, alle ore 18.00 in Piazza del Popolo con la Fanfara dell'Arma dei Carabinieri e proseguito questa mattina alle ore 10.00 nella Cattedrale Metropolita di Fermo con una S. Messa, celebrata da Mons. Enrico Brancozzi. Al termine è partito un corteo preceduto dalla Fanfara dell’Arma dei Carabinieri, che si è snodato per le vie cittadine per giungere direttamente in Via Salvo d’Acquisto davanti al Polo Scolastico “Betti-Fracassetti” dove è stata deposta una corona d’alloro.
 
Cerimonia aperta con il monumento che è stato scoperto da Elisabetta Vesprini e Laura Ricci, vedove rispettivamente del Maresciallo maggiore Federico Seri e del Maresciallo maggiore Egisto Mazzolini. Presente anche Giovanna Paoloni, vedova del Maresciallo Capo Sergio Piermanni, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria
 
"Oggi con questa cerimonia si suggella la fusione, l'immedesimazione dell'Arma con la Città di Fermo - le parole del Sindaco Paolo Calcinaro - il messaggio di Salvo D'Acquisto ed i suoi valori devono essere d'esempio, ecco perché il monumento guarda al futuro, davanti alle scuole ed il futuro guarda Salvo D'Acquisto. Un grazie all'impegno quotidiano dei nostri eroi, ai carabinieri, per quanto fanno per tutti noi. Per questa iniziativa la gratitudine, oltre all'ANC, va anche al vice Sindaco Mauro Torresi ed a Geremia Iommetti dell'Ufficio Tecnico Comunale per quanto fatto".
 
"Il messaggio di Salvo D'Acquisto  è un modello per le giovani generazioni - le parole del Comandante provinciale dei carabinieri di Fermo Colonnello Gino Domenico Troiani - un carabiniere di 23 anni si è immolato per salvare altre vite. E' significativo che questo monumento guardi gli alunni e il mondo della scuola, perché la sua vita possa trasmettere valori".
 
"L'aver salvato 22 persone, aver dato la propria vita per salvarne altre è un grande miracolo. Per questo va ricordato Salvo D'Acquisto che i giovani devono conoscere, i suoi valori ed il suo esempio sono sempre attuali" - ha detto l'Ispettore regionale dell'ANC Gen. Tito Baldo Honorati.
 
"Una nuova opera che sono lieto di presentare per i valori che Salvo D'Acquisto ha espresso e che può ancora trasmettere e che come ogni opera d'arte è a disposizione della cittadinanza" - ha detto l'artista Nazzareno Rocchetti.
 
Erano presenti le autorità militari, civili, provinciali e regionali e i gonfaloni del Comune di Fermo, della Provincia di Fermo, quelli dei Comuni del territorio fermano, delle Associazioni d’Arma, insigniti delle Medaglie al Valor Civile e Militare.
 
All’interno della manifestazione si sono svolti altri due eventi: il Raduno Interregionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri e il 12° Raduno del 40° Corso Sottufficiali “Salvo d’Acquisto” di cui è referente il Ten. Col. Roberto Cardinali che ha espresso la gratitudine per questo momento dedicato a D'Acquisto che è un momento importante per la società, per la collettività per ricordare un fatto storico che oggi ha un valore per il futuro. 
 
Questo evento, con il sostegno della Sezione A.N.C. di Fermo e dal Comune di Fermo, è stato patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Fermo, dallo stesso Comune di Fermo, dall’ANCRI - Associazione Nazionale Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo.
 
Note biografiche del Vice Brigadiere dei Carabinieri (Napoli, 17 ottobre 1920 – Torre di Palidoro, Roma, 23 settembre 1943) Medaglia d’Oro al Valor Militare.
 
Arruolatosi volontario nell’Arma dei Carabinieri il 15 agosto 1939, divenne carabiniere il 15 gennaio 1940. Il 28 ottobre dello stesso anno venne mobilitato con la 608a Sezione Carabinieri e sbarcò a Tripoli il 23 novembre successivo. Tornato in Patria, dal 13 settembre 1942 fu aggregato alla Scuola Centrale Carabinieri di Firenze per frequentarvi il corso accelerato per la promozione a vice brigadiere, grado che conseguì il 15 dicembre successivo. Una settimana dopo venne destinato alla stazione di Torrimpietra, una borgata a 30 km da Roma. Il 23 settembre 1943, è scritto nel suo foglio matricolare, venne fucilato dai tedeschi in località Torre di Palidoro. Tale nuda annotazione va riferita ad uno degli episodi più eroici offerti da un carabiniere nel corso della storia dell’Arma. Dopo l’8 settembre 1943, a seguito dei combattimenti alle porte della Capitale, un reparto di SS tedesco si era installato nel territorio della Stazione di Torrimpietra, occupando una caserma abbandonata della Guardia di Finanza e sita nella “Torre di Palidoro” borgata limitrofa a Torrimpietra. In tale caserma, la sera del 22 settembre di quello stesso anno, alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa abbandonata, provocarono lo scoppio di una bomba a mano: uno dei militari rimase ucciso ed altri due furono gravemente feriti. Il fortuito episodio fu interpretato dai tedeschi come un attentato. Il mattino successivo, il comandante del reparto si diresse alla Stazione di Torrimpietra per ricercarvi il comandante. Vi trovò, in assenza del maresciallo titolare della stazione, il vice brigadiere D’Acquisto, al quale chiese perentoriamente di individuare i responsabili dell’accaduto. Alle argomentazioni del giovane sottufficiale, che cercò inutilmente di convincerlo sulla casualità del tragico episodio, l’ufficiale tedesco decise la rappresaglia. Poco dopo, Torrimpietra fu tutta accerchiata e 22 inermi ed innocenti cittadini furono rastrellati, caricati su di un autocarro e trasportati ai piedi della Torre di Palidoro. Il vice brigadiere Salvo D’Acquisto, consapevole della tragica situazione incombente sugli ostaggi, ancora una volta affrontò il comandante delle SS per rinnovare il tentativo di portarlo ad una obiettiva valutazione dei fatti. Nuovamente al giovane sottufficiale venne richiesto di indicare i responsabili del presunto attentato, ma la sua risoluta risposta negativa comportò una irragionevole e spietata reazione. Gli ostaggi vennero obbligati a scavarsi una fossa comune, chi con le pale portate dagli stessi militari germanici, chi con le mani. A questo punto, Salvo D’Acquisto si autoaccusò responsabile dell’attentato e chiese la liberazione degli ostaggi, che ebbe luogo precedendo di poco l’istante in cui egli offrì il petto alla scarica del plotone d’esecuzione nazista. Ai piedi della Torre di Palidoro il ventitreenne vice brigadiere si affiancò così, idealmente, a tutti coloro che nella Resistenza e nella Guerra di Liberazione avevano fatto dono di sé stessi a un ideale di giustizia e di libertà. Nel rapporto del 25 gennaio 1945 n. 20/7-11 di protocollo riservato, inviato dal comandante della Legione di Roma al Comando Generale dell’Arma, si legge che la sera del giorno dell’esecuzione di Salvo D’Acquisto alcuni militari tedeschi, parlando con una giovane del luogo, affermarono che il sottufficiale era “morto da eroe, impassibile di fronte alla morte”.
Alla Memoria del vice brigadiere Salvo D’Acquisto il Luogotenente Generale del Regno, con Decreto “Motu Proprio” del 25 febbraio 1945, conferì la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: “Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste, insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pur essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile d’un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così, da solo, impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma”.
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