Città di Fermo

"Di strada, dalle donne, ne è stata fatta in questi ultimi decenni per affrancarsi dalla predominante “impronta” maschile in quasi tutti gli ambiti dell’esistenza umana. In particolare, sul fronte del lavoro e della politica. Il diritto al voto, nel nostro Paese, le donne l’ottennero nel 1946, poco più di settanta anni fa. Prima, per la politica, praticamente non esistevano. E non esistevano neanche per il lavoro, per il quale venivano considerate bassa manovalanza.

Si, di strada ne è stata fatta dalle donne, ma ancora c’è n’è tanta da fare se è vero che, secondo un’indagine del World Economic Forum, nel 2015 l’Italia risulta al 41° posto per uguaglianza di genere su 145 Paesi. Per non parlare poi delle discriminazioni e delle violenze che, troppo spesso, le vedono vittime sacrificali.

E allora ogni occasione è buona per dar voce all’identità femminile. Per affermare un proprio diritto ad esistere in quanto donne, in un senso non necessariamente legato al valore, pur fondante, della maternità.

Anzi, anche chiamando in causa il punto di vista maschile, anche sollecitando dall’uomo una risposta più alta, magari affidata ad una interpretazione artistica.

Questo è il senso dell’operazione che abbiamo voluto fare come gruppo delle “Donne fuori dal Comune” in occasione dell’8 marzo 2018, Festa delle Donne, per renderlo un appuntamento che superi la mera formula della ritualità dovuta ad una celebrazione che rischia spesso di contaminarsi con banalizzazioni ideologiche o, peggio, commerciali.

È per cercare di percorrere quelle strade che ancora ci separano da una piena parità di genere che vi trovate a sfogliare questo catalogo e, magari, a vedere dal vivo le opere che vi sono raffigurate. O ad ascoltare la voce di alcune scrittrici e cantanti, o approfondimenti storici affidati ad una valente ricercatrice.

Un’operazione che racconta soprattutto di donne, ma anche di uomini, e del loro modo di interpretarsi e di interpretare la creatività femminile in ogni ambito. “Fuori dal Comune” appunto, un gioco di parole per significare una proposta artistica singolare ed il fatto che, a proporla, siano donne del Comune, (le) consigliere, (le) assessore, (le) presidentesse, che portano il tema della questione femminile nuovamente al centro di una riflessione seria, appassionata, attuale.

Un gioco di parole per riaffermare il valore di una presenza che ha insegnato agli uomini come lasciare la propria “impronta”. Da soli non sarebbero stati in grado di farlo".

dal catalogo dell'iniziativa