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Sala del Mappamondo

La Sala del Mappamondo è situata nel Palazzo dei Priori di Fermo. Il Globo ligneo è stato disegnato dall’abate Amanzio Moroncelli nel 1713.

La sala più antica e famosa della Pinacoteca Civica di Fermo, collocata all’interno del Palazzo dei Priori, è sicuramente la Sala del Mappamondo.

Un tempo nota con il nome di Sala delle Commedie, è stata realizzata per volere del cardinale fermano Decio Azzolino per ospitare il lascito del patrizio Paolo Ruffo, ed è opera dell’architetto fermano Adamo Sacripante.

Curiosità sulla Sala del Mappamondo

Sulla porta di ingresso un medaglione contiene una dedica: “Cristina”. È l’unico riferimento diretto alla singolare figura della regina (senza trono) Cristina di Svezia, diventata particolarmente amica del Cardinale fermano Azzolino che l’ha voluta omaggiare con questa opera.
Nella sala sono conservati i testi provenienti dalla collezione del medico fermano Romolo Spezioli e gran parte del fondo antico della Biblioteca Civica a lui intitolata.
La sua struttura è interamente rivestita in legno ed è divisa in un doppio ordine con ballatoio. La scaffalatura in noce, il soffitto in abete intagliato e le antichissime poltrone rendono la sala davvero affascinante.
La collezione comprende circa 3000 manoscritti, 127 codici, 300.000 volumi tra i quali 681 incunaboli, oltre 15.000 edizioni del Cinquecento, 23.000 edizioni in raccolte, numerosissimi esemplari di Sei e Settecento e stampati musicali. Sono inoltre disponibili più di 800 testate di riviste storiche, 5.000 disegni e 6.500 incisioni, monete, sigilli e cimeli di varia natura.
I testi conservati, a stampa e manoscritti, sono ordinati seguono un ordine pratico, dai più piccoli e meno ingombranti in alto ai più grandi in basso. Si notano delle cifre in numeri romani che indicano i ripiani e delle lettere latine che indicano invece le scaffalature, la cui combinazione rimanda, tramite i cataloghi, alla collocazione di ciascun libro.

Il Mappamondo

Oltre al grande numero di volumi, all’interno della Sala del Mappamondo è esposto il Globo disegnato dall’abate Amanzio Moroncelli nel 1713, quando questi era il cosmografo della regina Cristina di Svezia.
Si tratta di un globo terrestre di grandi dimensioni (5,68 metri di circonferenza e 1,85 di diametro), la cui struttura lignea è stata realizzata da Filippo Morroni di Fermo con rivestimento esterno in carta reale di Fabriano.
L’aspetto cartografico è molto interessante perché rappresenta in modo preciso tutto il mondo conosciuto fino ad allora: le superfici libere riservate ai mari sono impreziosite da figure di pesci e mostri marini, da personaggi mitologici e riproduzioni di navi del tempo, da ornamenti e varie iscrizioni.
Il mappamondo fu donato alla Biblioteca nel 1782 da Giuseppe Ignazio Morrone che fino ad allora lo aveva custodito nella sua casa.
Oltre al grande globo, la Biblioteca conserva anche carte nautiche, piante e tavole geografiche e un celebre portolano del XVII secolo.

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