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martedì 14 novembre 2017
Trasferimento dei volumi dalla Sala del Mappamondo in Pinacoteca

Per consentire lavori di consolidamento post sisma

Non era mai accaduto dal 1688, quando la Biblioteca fu aperta al pubblico: la Sala del Mappamondo, nucleo originario e custode affascinante del prezioso patrimonio librario cittadino, viene in questi giorni completamente svuotata dei suoi 15.000 volumi per consentire lo svolgimento di imprescindibili lavori di consolidamento e recupero post sisma.
 
L’intervento sui libri, iniziato in questi giorni ed articolato in più fasi nel prossimo futuro, è complesso ed ha richiesto attenta pianificazione, collaborazioni istituzionali, scelta oculata delle ditte, lavoro di squadra di tutti i soggetti coinvolti.
 
"Un'operazione a cuore aperto - ha detto il Sindaco Paolo Calcinaro - unica per la Città e che, nel male, permetterà un intervento di archiviazione esemplare. E poi, in confronto ai problemi della ricostruzione pubblica che si vedono intorno a noi, Fermo ha una prospettiva di riapertura per la prossima estate".
 
Il patrimonio che la Sala conserva, infatti, è di grandissimo pregio ed ha portato negli anni la Biblioteca a poter partecipare a prestigiosi progetti nazionali ed internazionali, oltre a metterne a punto di locali e regionali di grande interesse ai fini della valorizzazione dei beni librari cittadini.
 
"Tra questi - ha ricordato la Direttrice della Biblioteca "R. Spezioli" Maria Chiara Leonori - il progetto MEI dedicato allo studio della circolazione libraria dei rarissimi esemplari delle edizioni del Quattrocento, coordinato dalla British Library di Londra; le recenti collaborazioni con la Stanford University sul patrimonio storico medico; il riversamento di tutte le schede dei nostri cataloghi storici nell’archivio ministeriale della Biblioteca Digitale Italiana, l’inserimento delle oltre 15.000 edizioni del Cinquecento conservate in Biblioteca nel progetto nazionale “EDIT XVI”; il progetto di ricostruzione virtuale della biblioteca delle origini avviata con il contributo del più grande bibliografo vivente, Alfredo Serrai, con particolare riferimento al fondo medico Spezioli; i progetti di catalogazione e digitalizzazione sostenuti dalla Regione Marche, e tanti altri ancora".
 
Su deciso impulso dell’Amministrazione si è avviata una stretta collaborazione tra il Settore dei Lavori Pubblici e la Biblioteca, per coordinare gli interventi strutturali e sui volumi, strettamente interconnessi.
 
Fondamentale è stato inoltre il rapporto con la Soprintendenza ai Beni Archivistici e Librari per le Marche e per l’Umbria e con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Marche, che hanno seguito il progetto di spostamento e ristrutturazione nel suo complesso.
 
Valido supporto al personale della Biblioteca è stato e continuerà ad essere nei futuri mesi di lavoro  l’impiego dei volontari (anzi, delle volontarie) del Servizio Civile Nazionale, sia aderenti al progetto ministeriale generale, sia al progetto “Non 3mo”, elaborato ad hoc per gli interventi post sisma.
 
Un ruolo fondamentale ha svolto la Ditta "Premio" di Bologna alla quale è stato affidato l’intervento complessivo sui volumi e che, forte di una pluriennale esperienza conseguita nel trattamento delle collezioni delle più importanti biblioteche della Penisola, inclusi raccolte ed archivi vaticani, sale storiche di biblioteche ed università, ha avviato i lavori con la serietà, la professionalità e la flessibilità che interventi di tanta complessità e responsabilità sui beni librari richiedono.
 
Le fasi dei lavori sono le seguenti:
 
Svuotamento della Sala
- Accurato riscontro topografico di tutti i volumi, per verificare i numeri esatti da spostare ed eventuali fuori posto, così da fissare con precisione la situazione esistente, corredata da accurata documentazione fotografica;
- Posa delle centinaia di metri lineari di scaffalatura necessarie ad ospitare provvisoriamente i volumi nelle sale attigue del Palazzo dei Priori che abitualmente ospitano la Pinacoteca civica, previa pulizia accurata delle stesse, già oggetto di interventi strutturali;
- Ordinato e metodico spostamento materiale di tutti i volumi, a partire dal ballatoio, con impiego di elevatore, dalla Sala del Mappamondo verso la scaffalatura dei locali adiacenti, senza passaggio in scatoloni, con mezzo di idonei roller e riproponendo sugli scaffali in plurifila il perfetto ordine originario dei volumi;
-
Lavori contemporanei di ristrutturazione nella Sala e di trattamento dei libri.
Gli interventi sui libri prevedono, da parte del Personale:
- Su tutti i volumi, divenuti per qualche mese a portata di mano grazie allo spostamento, controllo ai cataloghi, verifica dello stato di conservazione, trascrizione dei possessori, annotazione dei libri proibiti o censurati, dei libri editi nelle Marche e dei libri di interesse medico, apposizione di particolari etichette reversibili interne con tecnologia RFID antitaccheggio e di apposizione informatica dei dati bibliografici;
- Qualora la Regione Marche conceda il contributo straordinario richiesto –vista la eccezionalità e non ripetibilità delle circostanze- per ultimare la catalogazione informatizzata e la parziale digitalizzazione nel Servizio Bibliotecario Nazionale dei circa 8.000 esemplari ancora da trattare, verrà svolto anche tale ulteriore intervento bibliografico;
- Spolveratura manuale a pennello a libro in mano in cappa aspirante di tutti i volumi da parte della Ditta;
-
Riordino della Sala a lavori strutturali conclusi
- pulizia a fondo della Sala, detersione dell’intera scaffalatura lignea e trattamento antitarlo della stessa;
- Ricollocazione di tutti i volumi, ormai trattati.
 
Un grande impegno collettivo, dunque, nello spirito di far nascere da una male un bene, da una calamità un’opportunità per tutti: per il patrimonio culturale, per la città e per il tanto pubblico che, ogni anno, ha modo di apprezzare per ragioni turistiche o di studio e di ricerca la Sala del Mappamondo ed il suo straordinario patrimonio librario.
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